Crodino geek experience
Posted by Ilaria Defilippo | Filed under Altri eventi, Informazioni
Vi ricordate la nostra spedizione a Crodo?
Il 10 luglio le GGD Milano sono state invitate a un interessante evento dedicato a una delle bevande più rappresentative del Made in Italy. Stiamo parlando del Crodino, il celebre analcolico biondo che fa impazzire il mondo! Una giornata alla scoperta dei segreti della bottiglietta da 10 cl, dalla sorgente dove sgorga l’acqua di Crodo “Lisiel”, utilizzata per la preparazione di Crodino, all’imbottigliamento mediante ultra tecnologici macchinari.
Il Crodino nasce nel 1964 a Crodo, comune del Verbano Cusio-Ossola, entrando a far parte del Gruppo Campari nel 1995. I segreti dietro la sua preparazione sono tuttora quasi del tutto inalterati.
Ecco i principali passaggi per la creazione del Crodino, un processo che dura 6 mesi durante i quali tutti i componenti si armonizzano tra di loro.
1) Il vero segreto (segretissimo!) di Crodino e del suo inconfondibile gusto dolce-amaro sono le erbe, le spezie, le radici e i legni utilizzati per creare l’infusione alla base della bevanda bionda. Essenze che arrivano da ogni parte del mondo, e che vengono custodite nell’Erberia all’interno dello stabilimento di Crodo. Si parla di un mix di 15-20 essenze aromatiche, di cui fanno parte chiodi di Garofano, semi di Cardamomo, Olio essenziale di Coriandolo, Olio essenziale di Noce Moscata, vaniglia e cannella.
2) Tutti gli ingredienti vengono poi frantumati e messi in infusione con acqua e alcool; ne derivano molteplici estratti, che, sapientemente miscelati, vanno a creare il cosiddetto “estratto Crodino”.
3) I diversi estratti ricavati dalle 15-20 erbe e spezie vengono lasciati riposare in questi serbatoi; il contenuto di ogni cisterna è descritto da un numero, un codice che permette solo agli addetti ai lavori di riconoscere il nome dei singoli ingredienti.
4) Dopo la creazione della miscela dei singoli estratti, (ovvero il cosiddetto “estratto Crodino”) finalmente viene preparato lo “sciroppo Crodino” aggiungendo acqua, zucchero, colorante, acido citrico, sale e CO2 all’estratto Crodino. Lo sciroppo viene preparato in questi grandi serbatoi.
5) Lo sciroppo Crodino viene poi trasferito nelle cisterne climatizzate, nelle quali l’estratto si presenta come un liquido molto alcolico (60°) e dal colore decisamente scuro. Verrà poi diluito per assumere il colore biondo che lo contraddistingue.
6) Lo step successivo è quello dell’imbottigliamento; le storiche bottiglie in vetro da 10 cl vengono sterilizzate e convogliate nella linea di produzione che imbottiglierà il Crodino e che posizionerà di tappo metallico.
7) Due dei macchinari più tecnologici all’interno dello stabilimento di Crodo sono senza dubbio le etichettatrici, due Krones Solomatic di precisione tedesca che vengono controllate tramite display touchscreen. Le etichettatrici possono posizionare fino a 55.000 etichette l’ora.
8 ) Un altro fiore all’occhiello in fatto di tecnologia è senza dubbio il macchinario dotato di videocamera hi-tech che controlla ogni singolo tappo e riconosce se la bottiglia di Crodino ha il tappo giusto e se il tappo è posizionato correttamente.
9) Dopo l’imbottigliamento e l’etichettatura e la fase di controllo della bottiglia, si passa al confezionamento.
10) Il Crodino viene inoltre pastorizzato per minimizzare i rischi per la salute, che potrebbero presentarsi per colpa di eventuali funghi e batteri.
Ora sapete proprio tutto riguardo all’analcolico biondo?
Se ve lo siete persi, ecco anche lo storify dell’evento
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