Intervista a Betsy Hoover: il dietro le quinte della campagna online di Obama.

ggd-milano_BETSYHOOVER-08Dietro le quinte della campagna elettorale del presidente americano Barack Obama, nel 2012 c’è stata lei, Betsy Hoover. Collaboratrice del presidente fin dai tempi di “Yes, We Can”. Betsy ci ha raccontato quanto sia stato importante già nel 2008 rendersi conto delle similitudini tra online e offline e quanto sia servito fare in modo di presenziare e aprire conversazioni in quegli spazi in cui le persone dimostravano di essere presenti e attive (come su Reddit, per esempio), proprio come fuori dalla rete si farebbe entrando nei circoli e nei bar più frequentati, tenendo d’occhio oggi, soprattutto negli Stati Uniti, al fenomeno Nextdoor, il nuovo fenomeno social americano, per parlare con i vicini di casa.

Come GGD Milano siamo state promotrici dell’incontro voluto da Frontiers Conferences e Consolato Americano, grazie al quale Betsy Hoover ha parlato di e-democracy e social media al Talent Garden di Milano e le abbiamo fatto qualche domanda sul suo essere donna nella politica e nella comunicazione e organizzazione politica online, soprattutto.

BetsyHooverCi ha spiegato che il messaggio diffuso attraverso i vari media durante la campagna elettorale non è mai stato modificato tenendo conto di possibili pubblici diversi in termini di genere. Il messaggio è sempre stato universale e ha fatto sempre leva su interessi comuni. Quanto al suo essere donna in questo contesto, non è stato facile, ma le ha fatto scoprire l’importanza di farsi sentire, senza temere di mettere in mostra il proprio talento. Le abbiamo chiesto quale strategia adotterebbe per convincere le donne che si occupano di tecnologia a lasciare le proprie scrivanie e farsi sentire per ottenere visibilità in questo ambito e giustamente ci ha proposto di far leva sulle “mentorship”: mostrare chi già ha avuto successo, per dimostrare che si può fare e lei è un esempio perfetto, anche se non è sicura di essere una “girl geek” al 100% e per migliorare sta prendendo qualche lezione di programmazione.

Ma ecco l’intervista realizzata lo scorso 23 settembre a Talent Garden, Milano (in inglese).

 

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